Il Bambino di Nessuno di Rita Volponi

Il sonno della ragione genera mostri (El sueño de la razón produce monstruos) è un’acquaforte e acquatinta realizzata nel 1797, e pubblicata nel 1799, dal pittore spagnolo Francisco Goya e facente parte, come foglio n° 43, di una serie di ottanta incisioni chiamata Los caprichos,.

La scrittrice romana Rita Volponi ha dato alle stampe nel 2015, per i tipi di Viola Editrice, un vero e proprio testo-testimonianza sui mostri che ci circondano: “Il Bambino di Nessuno”.

Leggendo il romanzo, dallo stile del thriller psicologico si viene accompagnati dalla coraggiosa scrittrice, in una visita ad una sorta di gabinetto degli orrori, che diventa anche un’occasione per conoscere meglio il mondo come non appare in superficie. Si tratta di quel terrificante bestiario che, implacabilmente, ci accerchia e che circonda soprattutto i minori.

I “bambini di nessuno” non sono fantasia, sono coloro che crescendo, dopo aver subito una qualche forma di violenza, dalla guerra agli abusi su se stessi, nella migliore delle ipotesi, diventano uomini e donne affetti da disturbi della personalità. Chi ha avuto la malasorte di essere stato oggetto di mostruosità, è “condannato” all’alta probabilità di commettere mostruosità. Il mostro lo possiamo vedere sotto mille sfaccettature. Non è certo una di quelle creature toccanti, “scherzi di natura”, che ogni tanto nascono negli ospedali e che, se non attaccate qualche apparecchiatura, finiscono per morire. Il mostro psico-sociale è una creatura sopravvissuta male alla “macchina della lotta per la sopravvivenza”, o meglio a se stesso. Il suo aspetto è normale e, ciò che lo rende pericoloso, è che quasi nessuno è in grado di accorgersi del suo “essere-mostro” criminogeno. E la catena del mostruoso non si spezza facilmente. È una sorta di condanna all’eterno ritorno e questo libro ce ne impone la dovuta conoscenza facendo uscire il lettore intorpidito dal “sogno della ragione”.

Carlo Marino

 

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Un commento su “Il Bambino di Nessuno di Rita Volponi

  1. Simona Tuliozzi Sabene il said:

    Interessante recensione quella de IL BAMBINO DI NESSUNO di Rita Volponi, perché tocca in modo “delicato” l’argomento trattato. Un romanzo da leggere per meglio capire, senza troppe “delicatezze” che effettivamente c’è un mondo sommerso che invece bisognerebbe denunciar e di cui è necessario parlare.

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