Alberto Manguel e il suo inedito: “Il futuro dei classici” a Roma Letterature

Giovedì 13 giugno nel corso della serata di LETTERATURE – Festival Internazionale di Roma dal titolo “Ogni premio è un’isola”, lo scrittore argentino- canadese, Alberto Manguel ha letto il suo inedito: “Il futuro dei classici” per il diletto del pubblico presente di fronte alla maestà della Basilica di Massenzio. E inevitabilmente, attraverso Manguel, si è materializzato come per magia Jorge Luis Borges.

Foto Copyright © -2019 Carlo Marino #carlomarinoeuropeannewsagency

Manguel è uno scrittore che ha letto migliaia di libri non soltanto per sé ma soprattutto per Borges. E come Borges anche Manguel è diventato direttore dell’immensa Biblioteca Nacional di Buenos Aires. All’età di sedici anni, mentre lavorava alla libreria Pygmalion di Buenos Aires, Alberto Manguel incontrò un cliente particolare, Jorge Luis Borges che, ormai cieco, gli chiese di leggere ad alta voce per lui, a casa sua. Sarà uno dei lettori di Borges tra il 1964 e il 1968.
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L’esistenza di qualunque biblioteca […] dà al lettore il senso di che cosa sia veramente la sua forza, una forza che combatte i vincoli del tempo, portando nel presente schegge del passato. Gli permette di affacciarsi, anche se segretamente e da lontano, nella mente di altri esseri umani, e di conoscere qualcosa di sé attraverso le storie accumulate a suo beneficio. Ma, soprattutto, dice al lettore che la sua forza consiste nella facoltà di ricordare, attivamente, attraverso la sollecitazione della pagina, momenti selezionati dell’esperienza umana.” (pp. 32-33) (Alberto Manguel, La biblioteca di notte, traduzione di Giovanna Baglieri, Archinto, 2007).
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Carlo Marino
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