ARSENICO E VECCHI MERLETTI di Joseph Kesselring in scena al Quirino in Roma

Giulia Lazzarini e Anna Maria Guarnieri
Giulia Lazzarini e Anna Maria Guarnieri Photo copyright -2020 Carlo Marino

ARSENICO E VECCHI MERLETTI di Joseph Kesselring, nella traduzione di Masolino D’Amico, va in scena a Roma, al Teatro Quirino, dal 7 al 19 gennaio. Si tratta dell’opera del commediografo statunitense, scritta nel 1939, e nota soprattutto per l’adattamento cinematografico del 1944, con Cary Grant, diretto da Frank Capra.

La commedia, diretta da Bretaigne Windust, debuttò invece al Fulton Theatre di New York il 10 gennaio 1941, per poi essere trasferita al Hudson Theater il 25 settembre 1943. La produzione chiuse il 17 giugno 1944, dopo 1.444 repliche. Nel 1942 la commedia debuttò allo Strand Theatre di Londra e restò in scena sino al 1946 per 1.337 repliche.
Lo scrittore Mortimer Brewster, ex scapolo convinto, torna a casa dalle zie Abby e Martha per raccontare del suo imminente matrimonio con Elaine Harper, ma scopre che le due deliziose e vecchie zie “aiutano” quelli che affettuosamente chiamano i “loro signori” ossia gli inquilini ai quali affittano le camere, ad abbandonare la vita con un sorriso sulle labbra, offrendo loro del rosolio corretto ai veleni, e che li seppelliscono nelle „trincee“, la cantina di casa dove il fratello di Mortimer, Teddy (che in stato di lucida follia crede di essere il generale sudista Lee), scava e ricopre di continuo nuove buche per occultare i cadaveri. Deciso a porre fine alla pazzia delle due zie e del fratello, Mortimer cerca di far internare Teddy in una casa di cura, ma i suoi piani vengono sconvolti dall’arrivo dell’altro fratello Jonathan, un efferato pluriomicida i cui lineamenti sono stati rovinati a seguito di numerosi interventi di chirurgia plastica subiti…
Nelle note di regia Geppy Gleijeses ha scritto: “È difficile catalogare, inserire in un genere Arsenico e vecchi merletti. Non è una farsa macabra, né una satira del giallo. Appartiene certamente a una tipologia di commedia da noi poco praticata e di cui non abbiamo riscontri autorali: ‘il Brillante’.Ci potrebbero forse sovvenire autori come Aldo De Benedetti, o Sabatino Lopez, frequentati ormai pochissimo ma in auge verso la metà del secolo scorso, qualche rara perla di Luigi Pirandello (Ma non è una cosa seria) o di Diego Fabbri (La Bugiarda ). Il motivo: per tradizione autorale o eredità diretta, i nostri generi sono tragedia e farsa. E la nostra farsa discende per li rami dalla Commedia dell’Arte. Io ho dedicato tante stagioni della mia carriera a questo genere così poco coltivato dai nostri autori, attori, registi. Ho interpretato Feydeau, Noel Coward, George Bernard Shaw, Oscar Wilde. Ed accanto a loro ricorderei Labiche, Kaufman e Hart e, più vicini a noi, Neil Simon, Michael Frayn e una delle tante facce di Woody Allen. Ma tanti anni fa avevamo molti straordinari attori specializzati nella commedia brillante: pensiamo a Sergio Tofano, Ernesto Calindri, Sara Ferrati, Franco Scandurra, Franco Volpi, Rina Morelli, Dina Galli… E poi Arnoldo Tieri, Alberto Lionello e Johnny Dorelli. Oggi potremmo pensare a Maurizio Micheli, Angela Finocchiaro e pochissimi altri. Eppure questo genere da noi quasi dimenticato ci ha donato delle perle rare se non rarissime. Come Arsenico e vecchi merletti. La catalogazione impossibile dell’opera oscilla per me tra Dark Comedy e Giallo-Rosa. Ma non è poi così importante. Il suo autore, Kesselring, ci ha regalato quest’unica perla, ma veramente preziosa. “.
Alla prima stampa del 7 gennaio ha assistito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella alla prima di Arsenico e Vecchi Merletti in Roma photo Copyright by #carlomarinoeuropeannewsagency
Carlo Marino

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Arsenico e vecchi merletti al Quirino 7 gennaio 2020 photo copyright by Carlo Marino
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