Arte contemporanea tra le due guerre

Alessandro Del Puppo ha pubblicato per Carocci Editore il volume “Arte contemporanea tra le due guerre”. Si tratta di un’opera che affronta gli sfaccettati fenomeni di revisione critica delle avanguardie, i mutamenti del mercato, le migrazioni degli artisti, la continuità delle sperimentazioni attraverso le nuove tecniche, i nuovi media e i conseguenti nuovi linguaggi.
Infatti, alla fine dell’Ottocento in Europa c’era un’idea di modernità fondata sui linguaggi del naturalismo impressionista o della suggestione simbolista.
A poco a poco, però, gli artisti si emanciparono dalla tradizione classica e accademica, mentre collezionisti, critici d’arte e mercanti istituirono un sistema alternativo a quello dei Salon espositivi atti al gusto borghese passatista. Venivano in tal modo distrutti antichi sistemi di riferimento. La tradizione veniva osservata con sempre minor ossequio, mentre l’arte andava scoprendo una sua verità propria e l’artista diventava un produttore in grado di agire soprattutto sul linguaggio.

Il volume va dall’analisi di un’arte globale, analizzando nuovi materiali, nuove tecniche e nuova didattica e, facendo una carrellata dell’avanguardia, con la disputa infinita tra Cézanne ed il Cubismo, giunge all’analisi delle astrazioni in Europa.
Van Doesburg, Mondrian, Kandinskij, l’arte nella Germania di Weimar e in Unione Sovietica aprono al lettore la strada per una migliore comprensione sia dell’arte e della società del “Novecento” in Italia che dei realismi americani.
Interessanti e innovativi i capitoli dedicati agli Europei in esilio e alla nascita della Scuola di New York nonché quello sul colonialismo e immagine dell’altro.
Buone le referenze bibliografiche e iconografiche.

Carlo Marino
#carlomarinoeuropeannewsagency

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