Il Bandito della Guerra Fredda

Pietro Orsatti, nel volume Il Bandito della Guerra Fredda, prende in esame l’atto di nascita della Repubblica, sfregiato immediatamente dalla strage di Portella della Ginestra. Una delle prime storie italiane del dopoguerra macchiate da una montagna di menzogne.
La Sicilia, dal luglio 1943, rappresentò uno dei primi terreni in cui si iniziò a combattere la Guerra Fredda. Salvatore Giuliano fu protagonista di una delle stagioni più oscure della storia del Paese e della Repubblica: strumento di intrighi internazionali e di un tentativo di colpo di Stato che doveva scattare subito dopo la strage di Portella della Ginestra del primo maggio 1947 con l’appoggio e l’ispirazione dei servizi segreti statunitensi. Il libro racconta, attraverso l’analisi di documenti, anche inediti, e l’analisi della cronaca giudiziaria e politica dell’epoca, chi fosse il sanguinario bandito di Montelepre: fascista dopo il 25 luglio 1943, mafioso affiliato alle cosche più potenti del palermitano, separatista per fede anticomunista e strumento delle trame della nuova politica nazionale.

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