De arte venandi cum avibus digitalizzato

Il trattato De arte venandi cum avibus, relativo alla caccia esercitata con l’ausilio di uccelli rapaci, compilato da Federico II nel corso di circa trenta anni è stato digitalizzato dalla Biblioteca Apostolica Vaticana ed è consultabile on line.

http://digi.vatlib.it/view/bav_pal_lat_1071/0001/

L’opera rimasta probabilmente incompiuta a causa della morte dell’imperatore, è unanimemente riconosciuta come una delle opere scientifiche più considerevoli del periodo che di solito viene definito Medioevo. Si tratta dell’unica opera redatta personalmente dal sovrano ed è fonte di straordinario spessore da più punti di vista. È soprattutto la testimonianza della fortissima passione che Federico nutrì per l’ars della caccia con i rapaci, elevata a filosofia di vita, della sua profonda cultura naturalistica, dell’ansia di conoscere ea que sunt sicut sunt, dell’inestinguibile aspirazione di misurarsi con una disciplina teorica e pratica di notevolissima complessità, quasi uno specchio dell’attività politica al vertice dell’Impero, l’ars venandi cum avibus fridericiana non ha quasi nulla di simile alle  tradizionali pratiche venatorie, alle quali si dedicavano, liberi dalle attività di governo e da quelle militari, i sovrani e le aristocrazie sia in  Oriente che in Occidente

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