“Grotesk! Ridere rende liberi” al Teatro Palladium in Roma

Il cartellone del Teatro Palladium, in Roma, si è arricchito quest’anno dell’interpretazione di un attore di enorme bravura: Bruno Maccallini che ha portato in scena “Grotesk! Ridere rende liberi” tratto dal volume di Antonella Ottai. Il testo della Prof.ssa Ottai è nato da una ricerca condotta sulle sorti di alcuni comici ai quali si deve, negli anni Trenta, la grandezza leggendaria del cabaret e dello spettacolo leggero mitteleuropeo, in particolare di quello berlinese. In gran parte ebrei, come ebreo era il colore del loro umorismo, la sorte di questi artisti fu segnata tragicamente dall’avvento al potere di Adolf Hitler . Le musiche originali dello spettacolo sono di Pino Cangialosi e le canzoni di Max Hansen, Friedrich Holländer, Jacob Jacobs, Hermann Leopoldi, Paul Lincke, Martin Roman, Kurt Weill.

Grotesk! conquista immediatamente la scena e il pubblico con le sue arti istrioniche: un po’ mago, un po’ chansonnier, un po’ presentatore alla “Cabaret” di Bob Fosse. Si tratta di un provocatore irriverente, esperto della risata e del paradosso, dello sberleffo satirico.

Novanta minuti, tragici, esilaranti, affascinanti: è il tempo di questo one man show che dà vita a un personaggio dal pungente humour. Proprio lo humor, il sarcasmo tout court, fece del Kabarett berlinese uno spazio di profonda libertà e critica sociale, mentre il nazismo prendeva il potere e le stelle della comicità ebrea erano imprigionate nei campi quali Westerbork e Theresienstadt per poi finire ad Auschwitz.

Bruno Maccallini al Teatro Palladium in Roma in Grotesk photo Copyright © 2019 Carlo Marino

Bruno Maccallini è nato il 7.3.1960 ad Avezzano (AQ) ed è stato protagonista di film e campagne pubblicitarie di successo in Germania, dove gode di una vasta popolarità. Ha debuttato come regista di due produzioni italo-tedesche KABARETT UND PASSERELLA (1998) e NOSTALGIE DI WEIMAR (1999). La libertà, nei locali di Kabarett (che va inteso in maniera totalmente diversa da quello che fu il cabaret italiano) non era soltanto una questione di intrattenimento: in alcuni di essi, segretamente, vi si organizzarono anche attività antinaziste; benché, principalmente, gli intellettuali s’incontrassero in tali luoghi per scherzare in modo anticonvenzionale su quelli che erano i problemi della Germania. Il termine Kabarett, infatti, fu riservato agli intrattenimenti di satira sociale e politica.
Lo spettacolo Grotesk ghermisce il pubblico con le contestazioni radicali di Walther Mehring, lo spiazza attraverso i paradossi del grande Kurt Tucholsky, lo blandisce al suono delle musiche di Kurt Weill e Friedrich Holländer.

Carlo MARINO

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Bruno Maccallini al Teatro Palladium in Roma in Grotesk photo Copyright © 2019 Carlo Marino
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