Il poeta cinese Paul Han

Credit Vatican NewsPaul Han

Abbracciare il mondo in isolamento: un primo piano della chiesa nell’epidemia
di Paul Han

In diretta su Web e TV
dalla biblioteca papale
ha recitato l’Angelus della domenica
ha tenuto un breve discorso come al solito
per poi passare alla finestra del balcone
di fronte alla piazza
intensamente osservando quel
tutto così familiare e ignoto:

Non c’era sempre tanta gente?
non sventola più come ogni volta la marea di bandiere?
non era ogni volta piena di musica e sorrisi di gioia?
Adesso solo una piazza vuota e l’aria ferma
nulla di simile da sette anni
– coscienza di un sentimento
simile a quando gli umani sono saliti sulla luna per la prima volta…

Tuttavia, ha alzato le braccia ancora
come al solito, ha salutato
e disegnando la croce che simboleggia la Trinità
ha benedetto
sentendo sulle sue spalle il peso
non più solo
di turisti e pellegrini entusiasti
sulla piazza
ma di continenti, di paesi e delle regioni del mondo
di un’umanità torturata dal nuovo
coronavirus
cui non cale di etnia, cultura, religione, politica, economia

La realtà di questo paradosso ricorda:
la chiesa è un ospedale da campo di battaglia
il trattamento delle ferite è la sua priorità
– prima predicare la salvezza portata da Gesù Cristo
E non lavorare per mantenere istituzioni e precetti
—— Parole pronunciate sette anni fa

La storia non dimenticherà mai questa realtà apparentemente paradossale:
più affollata è stata Piazza San Pietro svuotata,
ininterrotti i sacrifici dietro le porte chiuse della chiesa
quando i pastori e le greggi sono isolati, si sentono più intimi
quando la legge incisa fu messa in attesa, più piena è stata di significato

Messo giù quel suo braccio pesante
va poi con passo claudicante
verso una strada deserta piena di ansia
viene all’icona di Santa Maria Maggiore
e sotto la croce del Crocifisso Miracoloso
in silenzio, prega per la fine dell’epidemia
augurando all’umanità
di tornare a godere il respiro di una primavera innamorata
e invita la chiesa
ad abbracciare il mondo che piange in isolamento
——Non aver paura di piangere con lei …

(Traduzione di Carlo Marino #carlomarinoeuropeannewsagency)

在隔离中拥抱世界:疫情下的教会特写
 
通过网络和电视直播
从教宗图书馆中
他领诵了一周一次的主日三钟经
照惯例发表了简短讲话
然后移步面向广场的阳台窗口
眼前的一切是如此的熟悉而又陌生——
 

每次不都是万头攒动、人来人往吗?
每次不都是横幅高举、彩旗飘扬吗?
每次不都是欢歌笑语、热闹非常吗?
今天,却只有七年来从未见过的空旷
还有那似乎要令人窒息的静寂
宛如人类第一次踏上月球时
所有的感觉和意识……
 

但,他还是举起了手臂
像往常一样,先挥手致意
再画象征三位一体的十字
以此献上由衷的问候与祝福
只是,感到在自己的肩膀上
承载着的不再是广场上
观光的游客和激动的朝圣者
而是世界各洲、各国、各地
受新冠病毒折磨的人类团体
不分民族、文化、宗教、政治、经济

 
历史,一定不会忘记这貌似悖论的现实:
当伯多禄广场被清空时却变得最拥挤
当教堂的大门被关闭时却不中断圣祭
当牧人与羊群被隔离时却更感知亲密
当版刻的律法被搁置时却满全着实义

……
如此悖论的现实,让人不由地想起:
教会是一所战地医院
救治伤病乃其要务
首先当宣讲耶稣基督的救赎
而非致力于维护体制和戒律
——七年前他亲口说过的话语
 

放下那沉重的手臂
迈开有些踮跛的脚步
他走向充斥着焦虑的空荡街衢
来到救援之母的圣像前
以及瘟疫克星的十字架下
默默地,祈求疫情早日结束
祝愿人类
在友爱中享受春天的气息
敦促教会
在隔离中拥抱哭泣的世界
——不要怕和她一起呜咽……

(Copyright-2020 by Paul Han)

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