Meister Eckhart e la via del distacco

Marco Vannini è sicuramente l’italiano che di Eckhart sa tutto, non fosse altro perché del Maestro ha tradotto tutte le opere sia dal tedesco che dal latino.

In italiano Johannes Eckhart, famoso come  Meister Eckhart fu anche noto come Maestro Eccardo (Tambach-Dietharz o Hochheim, 1260 – Colonia o Avignone,1327/28) ed il suo pensiero ha segnato a fondo la filosofia tedesca. « Tutto sarebbe donato a chi rinunciasse a se stesso assolutamente, anche per un solo istante. » da questa frase si coglie la sintesi del suo pensiero: la via del distacco.

Distacco per Eckhart vuol dire “togliere via l’accidentale”, ciò che ci costituisce “per accidens”: luogo di nascita, studi ecc. Per Eckhart, considerato eretico, “Dio è una parola, ma una parola non pronunciata” e “tutta la Scrittura è vana” (il distacco di Eckhart è anche distacco dalle Sacre Scritture “Schrift ist nur schrift”. Se non avessimo la Scrittura, avremmo comunque la creatura che è piena di Dio. Intorno a Dio si addensa tutto ciò a cui si dà il valore più alto eppure il Meister scrive “Prego Dio che mi liberi da Dio” (Sermone 52) pronunciando una delle espressioni più forti della via del distacco. In nome della Verità che riguarda il Sé.

Eckhart è stato autore scomodissimo perché asseriva che “in divinis” (quando si parla del divino) bisogna usare l’intelligenza e non l’immaginazione (imaginatio) . In nome della Verità è necessario liberarsi da tutte le immagini che ci siamo fatti di Dio. “La preghiera con la richiesta di una grazia è una bestemmia” . Tutte le rappresentazioni religiose sono accidentali: Omnis homo mendax.

Abrenuntiare se ipsum è l’insegnamento profondo che Meister Eckhart trae dal Vangelo, il “distacco” deve avvenire tagliando ogni legame con il proprio Ego. Il Grund der Seele, il fondo dell’anima è Dio stesso, la Gottheit, la Divinitas. Eckhart non parla mai di Gott.

Le Upanishad, il vangelo, la mistica, hanno un unico insegnamento . Tutte conducono all’Uno, alla non-dualità, alla non alterità dell’essere: Aham asmi; ego sum. E nella maggioranza delle tradizioni culturali d’Oriente, come il Taoismo, l’idea di vuoto è  sinonimo di infinita ricchezza di possibilità, di massima apertura e libertà.

Carlo Marino

 

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