Museo Piranesi

Il libro di PIERLUIGI PANZA, Museo Piranesi, Skira 2017 è una vera miniera di notizie sul grande artista che fece di Roma il suo tema di lavoro prediletto. Giovan Battista Piranesi (1720-1778), infatti, è ritenuto il più celebre incisore di tutti i tempi, famoso per le sue Vedute di Roma. La novità è che si è scoperto che il Maestro fu anche uno dei principali art-dealers, restauratori e rifacitori di sculture, vasi, candelabri, cippi e frammenti che venivano scavati o che lui stesso scavava nel ventre di Roma e poi collezionava nella sua casa-museo di Palazzo Tomati, prima di venderli ai nobili del Grand Tour. Molti cultori di Piranesi, ammirando le sue incisioni si sono domandati se fosse proprio lui ad inventare i pezzi antichi che si possono osservare nelle sue stampe oppure se essi esistevano davvero. Il libro Museo Piranesi, nato da una ricerca che si è protratta per oltre un ventennio, risponde a questa domanda inventariando i pezzi passati dalla casa-museo dell’artista che esistono ancora in varie collezioni del mondo. E’ il primo censimento delle opere e frammenti antichi che furono scoperti, venduti, restaurati o assemblati da Giovan Battista e dal figlio Francesco. L’autore, Pierluigi Panza è giornalista e critico d’arte del “Corriere della Sera”. Specialista di Piranesi ha pubblicato centinaia di interventi scientifici soprattutto sul Settecento italiano ed è membro dell’Accademia delle arti del Disegno di Firenze, dell’Istituto Veneto di Scienze, lettere e arti, della Società italiana di Estetica e della Società italiana di Storia della critica d’arte. Nel 2017 il suo volume “Museo Piranesi” (Skira), ha vinto l’European Union Prize for Cultural Heritage/Europa Nostra Awards maggior riconoscimento europeo per i Beni culturali. Sempre nel 2017 ha curato la mostra “Winckelmann a Milano” alla Biblioteca Nazionale Braidense.

Carlo Marino

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