SHAKESPEA RE DI NAPOLI al Piccolo Eliseo in Roma

Al Piccolo Eliseo in Roma va in scena , fino al 3 marzo, SHAKESPEA RE DI NAPOLI, composto e diretto da Ruggero Cappuccio e splendidamente interpretato da due istrioni di altissimo livello quali Claudio Di Palma e Ciro Damiano.

Claudio Di Palma e Ciro Damiano Shakespea Re di Napoli – Piccolo Eliseo photo Copyright © -2019 Carlo Marino

Il testo di Ruggero Cappuccio, pubblicato nella collana Classici Einaudi, riporta sulla scena, in una versione comparabile alla versione italiana de “La Tempesta” di Shakespeare, eseguita dal sommo Eduardo De Filippo, la lingua napoletana letteraria, senza soluzione di continuità viva fin dall’epoca dei Viceré.

La pièce si svolge nei primi anni del Seicento, acme del grande teatro elisabettiano inglese. Ed è una storia che potrebbe essere verosimile: se a Napoli soggiornò Cervantes, perché non potrebbe esservi passato il Bardo? Desiderio torna a Napoli dopo un avventuroso naufragio e ritrova il suo vecchio amico Zoroastro.

A lui racconta di aver vissuto a lungo a Londra e di essere diventato l’interprete più affermato dei personaggi femminili del grande drammaturgo inglese.

Zoroastro non crede a una parola, immagina che Desiderio stia raccontando una “palla”, una fandonia cui lo ha abituato fin da ragazzo. Il dialogo tra i due raggiunge toni che vanno dall’altissima poesia alla tagliente comicità, mentre il mistero si dilata a poco a poco sulle loro vite. Così, nella storia appaiono misteriosi fotogrammi: le sabbie, il Seicento, la peste, un quadro, un baule, l’inchiostro sbiadito dei Sonetti di Shakespeare. Una nave inabissata. Un anello smarrito.

Il tutto risplende in una lingua fatta di reconditi suoni. Il palcoscenico si presenta quasi spoglio in modo da lasciare alla parola (napoletana e aulica) e all’immaginazione dello spettatore il compito di ricreare i luoghi dell’azione: il palazzo del Viceré, il Carnevale a Napoli…
Il carattere illusorio del racconto costruito dai due ottimi attori impegna gli spettatori imponendo una comunicazione intuitiva per chi non è di madre lingua napoletana. I due artisti utilizzano con maestria l’intero spazio scenico dove imperversa il serrato confabulare tra Desiderio e Zoroastro. L’azione è organica, ottimamente concatenata ed è sempre integrata pur nel suo svolgersi multiforme. L’ultima sequenza, con l’entrata di una cornice che adorna la “scena madre”, scioglie definitivamente l’azione e scatena l’applauso entusiasta del pubblico.

Carlo MARINO

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Il Regista autore e gli attori di Shakespea Re di Napoli – Piccolo Eliseo photo Copyright © -2019 Carlo Marino
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