Racconti erotici tibetani

Il volume di Rinjing Dorje dal titolo “Racconti erotici tibetani” , pubblicato per i tipi di Stampa Alternativa nel lontano 1995, a cura dell’indologo Piero Angelini, introduce il lettore ad un aspetto della cultura tibetana poco frequentato in Occidente al di fuori delle ristrette cerchie degli accademici.

Dorje restituisce, con freschezza e leggerezza, un testo che apprese oralmente da narratori che popolarono la sua infanzia di pastore di yak sugli altopiani del Tibet. L’autore, dopo essersi trasferito in California, scrisse la saga dello Zio Tempa che, sulle ali della sua esilarante lussuria, porta il lettore a penetrare con la fantasia in monasteri e fortezze, case padronali e taverne dove il protagonista mette in pratica il codice della farsa a sfondo sessuale. Siamo nel XIII secolo e lo Zio Tempa si aggira tra monasteri e villaggi – vero Pantagruel orientale- con due obiettivi essenziali: riempirsi la pancia e possedere giovani donne. Il personaggio incarna la vena di irriverente, popolare saggezza che caratterizza la gente del “Tetto del Mondo” dove le pratiche tantriche ed una presenza femminile gagliarda ed emancipata – rispetto alle altre donne asiatiche – potevano diventare facilmente lo scenario di farse sconce e bislacche.

Carlo Marino

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