Massimo Ranieri interpreta Il figlio ne “Il Gabbiano” di Anton Čechov al Teatro Quirino in Roma


Dal 19 al 31 marzo, al Teatro Quirino in Roma andrà in scena uno spettacolo che si preannuncia già come eccezionale, nato dall’incontro tra due protagonisti assoluti del teatro italiano: Massimo Ranieri e Giancarlo Sepe. La collaborazione tra i due maestri della scena offrirà al pubblico romano uno dei testi teatrali più famosi e rappresentati : “Il Gabbiano“ di Anton Čechov.
“Il gabbiano”, che gli italiani possono leggere nella splendida traduzione del grande slavista Angelo Maria Ripellino,

andò in scena per la prima volta il 17 ottobre 1896 al Teatro Aleksandrinskij di Pietroburgo. Come sovente è accaduto con le grandi opere la prima fu un disastro e fu fischiata dal pubblico. Vera Fëdorovna Komissarževskaja,considerata la migliore attrice di Russia e che, secondo Čechov, aveva commosso il pubblico fino alle lacrime durante le prove, fu intimidita dal pubblico ostile e perse la voce. Čechov voleva chiudere definitivamente con la drammaturgia e lo annunciò anche all’editore Aleksej Sergeevič Suvorin . Il gabbiano, tuttavia, colpì il drammaturgo Vladimir Ivanovič Nemirovič-Dančenko, tanto da fargli dichiarare pubblicamente che quell’anno Čechov avrebbe dovuto vincere il premio Griboyedev al suo posto. Fu Nemirovich-Danchenko che convinse Stanislavskij a dirigere il dramma per l’innovativo Teatro d’Arte di Mosca nel 1898. La collaborazione di Čechov con Stanislavskij si dimostrò cruciale per lo sviluppo creativo di entrambi. Stanislavskij fu attratto dal realismo psicologico e dal corpo recitante che esaltava le sottigliezze del dramma e fece rinascere l’interesse di Čechov per la scrittura di scena.
La produzione del Teatro Quirino si avvale di un allestimento imponente con sei attori di ottimo livello recitativo e del nuovo e rivoluzionario adattamento di Giancarlo Sepe. La storia di Treplev, scrittore incompreso, del suo amore per Nina, il suo rapporto di odio/amore con la madre Irina, un’anziana e famosa attrice, e poi tutti gli altri splendidi personaggi con le loro intense storie scritte magistralmente dal giovane Čechov, rivivono in questo originale spettacolo.
I riferimenti letterari di Čechov in questa pièce sono Guy de Maupassant, Aleksandr Sergeevič Puškin e William Shakespeare. Il regista e attore teatrale e cinematografico Antoine Vitez ha scritto che “Il Gabbiano è una vasta parafrasi di Amleto dove [Konstantin] ripete Amleto, Arkadina Gertrude, Trigorine Claudius, Nina (molto attratta dall’acqua) Ofelia sull’orlo della pazzia, ecc.”. Cechov era davvero un grande ammiratore di Shakespeare e non nascose mai la fonte della sua ispirazione nel senso che non fu mai avaro di citazioni. Dall’inizio del primo atto, Arkadina recita un estratto di Amleto: “Figlio mio! Mi hai mostrato nelle profondità della mia anima, e ho visto ulcere così sanguinose, così mortali, che non c’è salvezza.” Konstantin, da parte sua, cita lo stesso principe Amleto: “E perché indulgi nel vizio, cercando l’amore nell’abisso del crimine?”

Carlo MARINO

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