Maurizio De Giovanni racconta Cagliostro

Maurizio De Giovanni è una delle rivelazioni letterarie di maggior successo degli ultimi anni, e ha ottenuto la celebrità grazie ai libri ambientati nella sua città, Napoli, descritta con passione e infinita attenzione, rendendo le strade e i palazzi partenopei gli ambienti dei suoi gialli, affidando all’ormai celeberrimo Commissario Ricciardi il compito di dipanarne  trame complesse. Altro ciclo dal taglio più poliziesco è quello dei Bastardi di Pizzofalcone, dal quale è stata tratta una fortunata serie televisiva.

Maurizio De Giovanni, sabato 15 luglio, alle ore 21, nell’ambito della rassegna Sere d’Arte. Arte, Musica e Spettacoli a Castel Sant’Angelo, ricomporrà il profilo dell’ avventuriero Giuseppe Balsamo,  Conte di Cagliostro, gabbamondo con la fama di alchimista, negromante e spiritista,  spesso ricercato come falsario, truffatore e imbroglione, con diversi passaggi nelle galere dell’epoca,  Bastiglia compresa. Cagliostro giungerà  nelle segrete di Castel Sant’Angelo nella notte del 27 dicembre del 1789 dopo una denuncia da parte della stessa moglie, imputato di diversi reati punibili con la pena di morte, tra i quali la blasfemia, la truffa, lo sfruttamento della prostituzione. Su di lui grava anche la pesantissima responsabilità di aver fondato una loggia massonica di rito egizio, cosa che lo pone agli occhi della Chiesa sullo stesso piano di un eretico. Nel medesimo edificio in cui è imprigionato, Cagliostro finirà con l’abiurare alle sue idee e alla sua filosofia, cosa che lo salverà dall’esecuzione ma comporterà comunque la sua reclusione nella fortezza di San Leo, dove cercherà di dimostrare al Papa la sua ritrovata devozione sperando nella liberazione, e dove morirà il 3 agosto del 1795.

Carlo Marino

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