Trump Blues e Linee Rosse di Federico Rampini

Al Teatro Vittoria, nel cuore rosso del quartiere Testaccio in Roma è andato in scena Trump Blues dell’ottimo Federico Rampini. Uno spettacolo di “giornalismo teatrale” con promozione libraria di quelli di cui si sentiva davvero il bisogno, nel nostro mondo fatto di Facebook e di WhatsApp dove la memoria e l’attenzione agli accadimenti si fa sempre più labile e non soltanto per l’avanzare dell’età.

Lo spettacolo, con ottima musica made in USA (Rampini ripropone le colonne sonore utilizzate durante la campagna elettorale da The Donald) e bravi interpreti, tra cui Jacopo Rampini, si incentra sul caso del nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America. Federico Rampini non smentisce la sua esperienza di grande viaggiatore e giornalista navigato nonché conoscitore degli USA: porta dati, notizie, resoconti di interviste. E viene fuori il panorama del Nuovo Ordine Mondiale finanziario nel quale i ricchi sono sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri ed esclusi, un mondo dove l’ascensore sociale è bloccato e la classe media, quando e dove ancora esiste, fa fatica a resistere.
E’ il mondo dell’inversione generazionale in cui i figli guadagnano meno dei padri e sono precari a lungo termine. E’ il mondo in cui gli elettori di sinistra e gli operai si sono sentiti traditi dai propri rappresentanti e, rimasti soli, hanno votato per i padroni, dopo il crac sistemico del 2008. Eppure Trump ha fatto ripartire la crescita americana e sta mantenendo tutte le sue promesse fatte agli elettori. Anche se gli americani, secondo le statistiche sanitarie, hanno una speranza di vita molto minore rispetto a qualche decennio fa. Si tratta dell’età del caos: per i molti e non per i pochi. Carlo Marino

Federico Rampini Trump BLuesRoma photo© by Carlo Marino European News Agency

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