Tra Pasolini e De André: “Quello che non ho” con Neri Marcorè al Teatro Brancaccio in Roma

Neri Marcore’ photo © Carlo Marino European News Agency

«È una storia di periferia, è una storia da una botta e via, è una storia sconclusionata,
è una storia sbagliata. Una spiaggia ai piedi del letto, stazione Termini ai piedi del cuore,
è una notte un po’ concitata, una notte sbagliata»

C’è anche questa canzone nel recital di Neri Marcorè, brano dedicato a Pier Paolo Pasolini da Fabrizio De André che tratta della tragica scomparsa del poeta, avvenuta nel 1975. E non poteva mancare in “Quello che non ho” spettacolo andato in scena ieri per la “prima” al Teatro Brancaccio in Roma. L’attore marchigiano si rifà a due cardini della critica sociale italiana, due poeti, che capirono e misero in versi la storia sconclusionata, la storia sbagliata dell’Italia della crisi dopo il boom economico, dell’incubo dopo il sogno.
Tanti sono gli aspetti che Pasolini intuì di quella che era e sarebbe stata la travagliata storia d’Italia che viviamo ancora oggi e qualcuno di essi, forse, lo condusse alla tragica fine sul litorale laziale. Due personaggi, Pasolini e De André, che davano sicuramente fastidio ad un establishment impegnato solo a perpetuare la propria autoreferenzialità in un paese “a sovranità limitata”.

Neri Marcore’ al Brancaccio photo © by Carlo Marino European News Agency

Differenti l’uno dall’altro, ma nel contempo incredibilmente simili. Il comunista e l’anarchico; il cineasta e il cantautore. In entrambi era fondamentale la critica alla società capitalista e consumista e al suo riflesso sociale: la borghesia. Oggi quella critica che sembra desueta non può che incentrarsi sul “Finanzcapitalismo”.
Le loro acute inchieste in versi e musica possono ancora servire a far aprire gli occhi sulle contraddizioni e le bugie, le ipocrisie e le futilità che la politica pilotata dall’alta finanza sparge sui popoli del mondo con l’unica finalità di estrarre ricchezza, anche dalla povertà. Vedi il caso dei lavoratori nell’inferno delle miniere di Coltan in Congo o la tragedia inflitta alla “Terra dei Fuochi”.
Bravo Neri Marcorè a riproporre l’intreccio di queste due figure che, come Cassandre, hanno capito prima degli altri. Con QUELLO CHE NON HO, l’attore, cantante e showman Neri Marcorè porta in scena un affresco teatrale che, utilizzando la forma del teatro canzone, cerca di interrogarsi sulla nostra epoca, in precario equilibrio tra ansia del presente e speranza nel futuro.
Le canzoni di Fabrizio De André (in particolare del concept album “Le nuvole”) e le visioni lucide e premonitrici di Pier Paolo Pasolini, apocalittiche, visionarie profezie (contenute nel poema filmico “La rabbia”) che raccontano di una “nuova orrenda preistoria” che sta minando politicamente ed eticamente la società contemporanea, costituiscono la base su cui è costruito lo spettacolo.

Carlo Marino

Precedente Trump Blues e Linee Rosse di Federico Rampini Successivo Intrigo e Amore di Friedrich Schiller al Teatro Quirino in Roma