Clotilde Marghieri, (Napoli, 1897 – Roma, ottobre 1981) la scrittrice napoletana che percorse il Novecento frequentando scrittori quali Sibilla Aleramo, Salvemini, Corrado Alvaro, Rocco Scotellaro è portata in scena al Teatro Piccolo Eliseo in Roma dall’attrice Licia Maglietta.
La Marghieri esordì in letteratura nel 1960, relativamente tardi, pur avendo collaborato con testate giornalistiche quali Il Mattino, Il Mondo, il Corriere della Sera, La Nazione e Il Gazzettino. Nel 1974 vinse il Premio Viareggio proprio con Amati enigmi che l’attrice Licia Maglietta interpreta con quella levigata bravura che le consente di esprimersi da mattatrice in contesti dissimili, sia teatrali che cinematografici. Sul palcoscenico Licia Maglietta riesce ad incarnare con grande gagliardia anche i turbamenti, le sconfitte ed il ricordo che non evoca nostalgia, descritti nel monologo della Marghieri. L’attrice ripercorre il tempo della scrittrice con la curiosità di una giovane entusiasta che attende ancora un ricco avvicendarsi di rivelazioni.
Quali sono gli amati enigmi? È la notte di capodanno e la scrittrice si rivolge al suo giovane e seducente interlocutore Jacques scandagliando la propria vita e gli anni inesorabilmente trascorsi. L’autrice sente il peso della vecchiaia, non vuole cederle e inizia a ricordare la sua giovinezza, le curiosità della sua vita, gli incontri con artisti e letterati, i profumi della sua terra vesuviana, i colori di Capri, la giovinezza e i dolori…. Troppe domande prive di risposta affiorano e sembra implacabile l’avvicinarsi del tempo della fine. Si tratta di una lettura nel contempo straordinaria e ammaliante. Una conversazione intima e ironica sulla “grande età” contro qualsiasi tentazione di abbandono.